Il settimo giorno Dio creò il kulo di Peppe. Quale dei due? Bruck e il Dottore sono ormai una sola entità, una sorta di Peppe al quadrato. Un mostro a due teste capace di sbranare gli avversari e di imporre il proprio dominio. Questa la sconcertante verità che ha spazzato via le certezze degli increduli fantaspertiani. Nel giro di una settimana il Deportivo Isola d'Erba è riuscito nella duplice impresa di conquistare la vetta della classifica e di attirare le gastime di tutti gli altri allenatori. Una forza dirompente e apparentemente inarrestabile, certificata da firme autorevoli come quelle di Eto'o, Krasic e Borriello, ma anche da una media voto spaventosa. Gol e assist a grappoli, scommesse vinte (vedi Juan, Hernanes e Quagliarella) e un centrocampo granitico (con Stankovic e Montolivo in grande spolvero). Dovessero arrivare anche Ibra e un paio di difensori all'altezza il Depor diventerebbe la candidata numero uno allo Scudetto. Dietro, le uniche a reggere il passo della capolista sembrano essere la Longobarda e l'Akragas33. Dopo lo stop di mercoledì, i ragazzi di Oronzo Calò hanno ritrovato la brillantezza delle prime tre giornate, portando a casa una fondamentale vittoria in Fanta League Cup e assestandosi al secondo posto, grazie alle superlative prestazioni di Hamsik e Cavani. Meno esaltante, ma non meno efficace, la prova fornita dagli uomini dell'Ingegnere. I biancoazzurri confermano quanto di buono fatto vedere nel turno infrasettimanale, stazionando al terzo posto, in attesa che elementi del calibro di Gilardino, Ronaldinho e Palacio riescano a bloccarsi definitivamente.
A guidare la seconda parte della classifica è il frizzante Nikale, reduce da un mercoledì da leoni (doppiette di Milito e Pellissier), ma incappato in una domenica da Maccarone, col solo Barreto a reggere l'attacco. Altro scivolone per l'irriconoscibile Lunarossi, piombato al quinto posto e in preda a una clamorosa crisi realizzativa, alleviata solo in parte dal solito gol-non-gol-ha-tuccavu-iu-mu-ca-esultu di Bonucci. Resta ancora in coma il Mariale di Alessandro, esaltato da Lavezzi e De Silvestri ma disperato per l'esordio di Bogliacino (voto: 4,5). Urge trasferta in pullman granturismo al Santuario di Spamicello, protettore di tutti i (giocatori) pellegrini!
Tararà, Tararà, che ce famo de Mourinho, noi c'avemo Tararà! Un coro incessante ha scandito la nottata del mitico Oronzo Calò, assoluto protagonista delle prime tre giornate del Fantasperti e uomo simbolo della Longobarda capolista. Un allenatore rinato al fianco di Ciccio e in grado di sfruttare al meglio le potenzialità di fantastici solisti del calibro di Hamsik, Cassano e Cavani. Tre perle per una domenica da urlo, proprio nel momento in cui tutto sembrava compromesso. Culo, sicuramente, ma anche lo spirito combattivo di un vero babbu rraunisi. Cesena o Inter? Quale sarà il destino della Longobarda? Troppo presto per dirlo, ma una cosa è certa: mister Calò ha imparato tanto dagli errori del passato e farà di tutto per non ripeterli!
È stata la grande domenica dell'Akragas33 e della Longobarda. L'Ingegnere ha conquistato la terza Supercoppa consecutiva, portando a nove i titoli in bacheca e dimostrando ancora una volta di essere uno dei migliori allenatori in circolazione. Di Pepe, Caracciolo e Giovinco le reti decisive nella gara di ritorno contro uno scialbo e irriconoscibile Mariale. Poco euforico, e non poteva che essere così, il commento di Piero: "Sì, ma Gilardino ava signari però!". Gioia incontenibile, invece, per Oronzo Calò. Dopo un anno di colari e di prestazioni scalcinate, il mister più attapirato della passata stagione conquista la vetta della classifica, grazie ai gol di Balzaretti, De Rossi, Cassano e Cavani. Un evento paragonabile all'allineamento di tutti i pianeti del sistema solare, che Julio Sergio (voto: 0) e il primo gol appizzato di Giaccherini non sono riusciti a impedire. Alcuni testimoni raccontano di aver visto Calò correre nudo per le vie del centro di Torino urlando: "Ziò Cì, priiiimiiiiiii semuuuuu!". Umore ben diverso in casa Lunarossi. Nonostante la prodezza di Pastore, la squadra di Gero è apparsa spenta e poco reattiva. Oltre alle assenze di Riise e Toni, a pesare sono state le imbarazzanti prestazioni del reparto difensivo e dell'attacco. Le prossime giornate ci diranno qual è il vero potenziale dei rossoneri. Passo indietro del Nikale. La formazione di Nicola e Alessandro stenta a fare il salto di qualità e appare fortemente condizionata dalle prestazioni negative di Milito. L'uomo simbolo della squadra rischia di trasformarsi in una zavorra e di condizionare l'intera stagione dei bianconeri... non resta che aggrapparsi a Mascara! Altro mezzo flop, intanto, per il Deportivo Isola d'Erba e il Mariale. Hernanes, Krasic e Quagliarella regalano i primi sorrisi agli isolani, ma i due Peppe avranno molto da lavorare, soprattutto a centrocampo. L'impressione è che il Kakà dei vecchi tempi sarebbe decisamente più utile di Ibrahimovic! Piccoli ma significativi segnali di risveglio del Mariale. Gli uomini di Alessandro confermano di essere in fase di rodaggio e di avere ampi margini di miglioramento. Alessandro dovrà mangiare un bel pò di pane e nutella, ma le perle di Diamanti ed Eder (subentrato a Pazzini) e il colpo da maestro del villasetano Lucio lasciano ben sperare. Rimane solo da capire se il barbiere dell'imponente difensore è lo stesso di Miguel Veloso...
Poste nel nord dell'Oceano Atlantico, tra Scozia, Norvegia e Islanda, le Isole Far Oer rappresentano, senza dubbio, l'arcipelago calcisticamente più scalcinato del mondo. La popolazione è composta da 50000 abitanti e 90000 pecore, mentre lo sport nazionale è la caccia alle balene. Il calcio è stato importato dai vicini paesi scandinavi per evitare che giovani, studenti e disoccupati optassero per il suicidio di massa. Motivazioni lodevoli, ma risultati imbarazzanti, vista la pochezza del campionato faroese (una lega a dieci squadre denominata Formuladeildin) e il livello infimo della nazionale. La Fotboltssamband Foroya, affiliata all'UEFA dal 1988, occupa attualmente il 118esimo posto del ranking FIFA, preceduta da Lussemburgo, Kenya, Namibia e Cuba. Più che una squadra, un'accozzaglia di dilettanti allo sbaraglio. Assicuratori, operai, negozianti e commessi di supermercati che nel tempo libero partecipano alle gare di qualificazione agli Europei e ai Mondiali. Per la terza volta in due anni, i "vichinghi per caso" sono stati avversari dell'Italia. Un'occasione unica per incontrare Christian Mouritsen, già capitano dell'Under 21 e fuoriclasse del B36 Torshavn.
Che fine ha fatto Spamicello? È ancora indigente? Vive in una casa sdirrupata o sotto il Ponte Morandi? La curiosità attorno al comico personaggio, radiato a vita dalla Lega Fantasperti, è sempre tanta. Ecco perché la redazione del Fantasperti News ha deciso di approfittare della sosta per le gare di qualificazione a Euro 2012 per intervistare questo losco individuo. Lo abbiamo trovato in compagnia del venditore di babbaluci e putrusinu friscu che staziona a Porta di Ponte.
Can che abbaia... è vivo! Incredibile, ma vero: Briciola, la nota barboncina nera di Gero, è ancora viva e vegeta! Un paio di anni fa il destino dello stronzo esemplare canino sembrava segnato da un male incurabile, ma l'inopportuno intervento di un'equipe di veterinari schiffarati e un'operazione d'urgenza hanno salvato l'animale da morte certa. A raccontare l'incredibile storia alla redazione del Fantasperti News, in esclusiva e per la prima volta dal suo ritorno in panchina, è stato lo stesso allenatore del Lunarossi, che ha così voluto smentire quanto riportato nel precedente post: "Briciola stava molto male, ma adesso sta bene e rompe i coglioni più di prima!" La notizia ha sorpreso anche l'Ingegnere, che ha subito voluto rilasciare una dichiarazione a caldo: "Sta bastarda ni vidi moriri tutti!". Conciso ma efficace il commento di Alessandro sulla scabrosa vicenda: "Confermo, è ancora viva. L'ho vista sabato ed è la solita cammurria buttana"!
Parlare di favola a lieto fine è ancora prematuro, ma il ritorno di Gero e il primo posto conquistato dal Lunarossi sembrano essere i classici ingredienti delle belle storie da copertina, con tanto di musichetta strappalacrime in sottofondo e immagini sbiadite degli anni '90, quando Briciola era ancora viva e rompeva le palle all'umanità. Lo storico sosia di Bobo Vieri, unico fan sulla terra di Sebastiano Rossi e seguace di Zeman, ha stravinto la sua scommessa: essere di nuovo protagonista del Fantasperti. Una gioia incontenibile, certificata dagli sms carichi di incredulità e resa possibile dalle reti di Thiago Silva e Pato. Il primo passo di un lungo cammino che si preannuncia ricco di soddisfazioni. Subito dietro la Longobarda della premiata ditta Ciccio-Oronzo Calò. L'esperto presidente riparte dal secondo gradino del podio che era stato della Marrapollese, mentre il giovane allenatore può finalmente osservare da vicino qualcosa di mai visto: la testa della classifica! Di D'Agostino, Cassano e Cavani i primi tre squilli della stagione. Ampi i margini di miglioramento, infortuni e voti della Gazzetta permettendo. Terzo posto per i terribili esordienti del Nikale. La mitologica formazione, mezza cane e mezza marinisi, allestita da Nicola rischia di diventare la mina vagante del torneo. Nella prima giornata sono mancati all'appello Milito e Sneijder, ma presto la musica potrebbe cambiare, diventando una marcia trionfale. Sul terzo gradino del podio sale anche l'Akragas33 dell'Ingegnere e dello sbergitano. Ai biancoazzurri sono bastate le grandi prestazioni di Giovinco e Ronaldinho per sbarazzarsi del Mariale (2-0) nell'andata della Fantasperti Super Cup e per avvicinarsi prepotentemente al nono titolo della storia del club (sarebbe la terza supercoppa consecutiva!). Deludono Deportivo Isola d'Erba (65 punti) e Mariale (appena 60p!). I due Peppe hanno pagato la stitichezza realizzativa di Eto'o e compagni, racimolando solo un paio di 6,5 (Curci, Hernanes e Montolivo) e nulla più. Ma ancora peggio è andata ai campioni in carica del Mariale. La squadra di Alessandro Magno si è sgonfiata come un palloncino a forma di Winny the pooh annodato male. Nulla di catastrofico, ma Vargas e Vucinic, giusto per fare due esempi, sono apparsi imbarazzanti. Pancia piena dopo il double o mister troppo distratto da bomboniere e liste nozze? Presto per dirlo.