Tanto tuonò, che piovve. Nella giornata in cui lo squalificato Oronzo Calò volava in Sicilia per visionare El Pitu Barrientos, un imperdonabile errore di valutazione da parte di Ciccio (col 3-5-2 preferito a un più prudente 4-5-1) costringeva la Longobarda a giocare in dieci per la contemporanea indisponibilità di Balotelli, Jovetic, Cassano, Muriel e Quagliarella, spianando di fatto la strada alla meritata rimonta dell'Akragas33 (-5,5 punti) e del Mariale (-9 punti). Un episodio che a cinque giornate dal termine della stagione, con una classifica sempre più corta e aperta a qualunque tipo di stravolgimento, potrebbe costare molto caro alla formazione rossoblù.La notizia del quasi aggancio alla capolista ha colto di sorpresa gli altri presidenti, tanto che la reazione è stata composta e misurata come da copione. Solo qualche ferita al braccio per l'Ingegnere dovuta a un eccesso di gesto dell'ombrello, caroselli festanti in Viale Monserrato e davanti al Parlamento Europeo di Bruxelles, fuochi d'artificio alle vasche con Gero e Peppe Affanno pronti a far brillare le figurine di Cuadrado e Thereau e ben quattro statue di Calò Hussein abbattute e trascinate per le vie di Aragona tappezzate di manifesti raffiguranti le esultanze di Ilicic, Vidal, Hamsik e Cavani. Insomma, nessuna goduria per le disgrazie altrui in casa Akragas33 (in finale di Fantasperti Golosino Cup - Torneo di Clausura), Mariale e Lunarossi (salito al quarto posto grazie alle reti di Cerci e Destro), ma tanta fiducia in più in vista dello sprint finale che vale lo Scudetto.
Gli unici apparentemente immuni a quest'ondata di entusiasmo contagioso sono per il momento Ramino e il Dottore. Il distacco di -24,5 punti dalla vetta non sembra compromettere le speranze di vittoria delle Black Hawks (quinto posto), ma l'andamento delle Aquile Nere nel corso del girone di ritorno è stato semplicemente imbarazzante e solo l'equilibrio del torneo ha evitato figuracce peggiori. Mentre il Deportivo Isola d'Erba, nonostante il record di giornata e i tre gol siglati da Sau, Gilardino e Ljajic, dice addio ai sogni di gloria, abbandonando definitivamente la fantacoppa. Impossibile, a questo punto, evitare il Tapiro d'Oro al termine di un'annata così sfortunata. E persino il teorema del Signor Burgio rischia di dover essere rovesciato: a quali dritta, torta è!
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