L'attesa è durata quindici anni, ma ne è valsa la pena. Archiviato l'attapiramento della passata stagione col Deportivo Isola d'Erba, il Dottore può finalmente festeggiare il suo primo trofeo (secondo in carriera) alla guida dell'Athletic MCN. Ribadendo, qualora ce ne fosse stato bisogno, che il motto della società non è una minaccia ma una promessa: minchia cacata nenti! E così è stato anche in finale di Clausura. Una gara senza storia, stravinta per 5-0 con le firme d'autore di Cuadrado (doppietta), Gervinho, Eder e Marchisio, che vale la qualificazione alla finalissima di Fantasperti Golosino Cup e che continua ad alimentare i sogni scudetto (-11,5 punti dalla capolista) della squadra rivelazione costruita da Alessio.I numeri però sono davvero impietosi e lasciano poco spazio alle interpretazioni. Con ben 81 gol all'attivo (gli ultimi due siglati da Toni e Llorente) e addirittura 29 reti mancate, il favorito per la vittoria finale resta il Morto FC. Squadra costante e quasi mai in Affanno nel girone di ritorno che può ambire non solo al tricolore, senza dubbio strameritato, ma anche alla fantacoppa per un incredibile double che eguaglierebbe le imprese del Deejaytime33, del Norrkoping e del Mariale. Quando si parla di imprese è però d'obbligo citare Oronzo Calò, l'allenatore dei record e delle vittorie impossibili. La sua sembrava una stagione grigia, resa ancora più amara dalle finali perse (Supercoppa e Torneo di Apertura) e dall'inaspettato sorpasso del Dottor Jekyll, suo alter ego. Ma è bastato sottovalutare Mr. Hyde per scatenarne la cattiveria. Quella forza malefica in grado di sovvertire ogni pronostico, nonostante l'inferiorità numerica e l'indisponibilità di ben cinque attaccanti, portando l'Urusà in finale di Monserrato Champioship grazie all'incredibile successo sulla favoritissima Muppet firmato Pjanic e Tevez.
Il resto sono soltanto chiacchiere da bar. Spiace per l'Ingegnere e Un Sacco Belgio, beffati ancora una volta in finale e condannati agli zeru tituli dalla peggiore prestazione stagionale dell'Akragas33 (appena 58 punti) proprio nella giornata clou delle semifinali di Championship. Fa quasi tenerezza l'orgoglio ferito di Gero alle prese con un LunaRossi che, ironia della sorte, ha cominciato a girare e a segnare con continuità (altre quattro reti messe a segno da Candreva, El Kaddouri, Immobile e Soriano) fuori tempo massimo. Non fa più notizia, invece, l'apatia della New Team (quarta) e del Mariale (sesto) rassegnati a un finale di stagione senza grossi sussulti nella speranza di centrare almeno gli ultimi obiettivi rimasti, ovvero il terzo gradino del podio e la Monserrato League. Poi Ramino e Mister Bellomo potranno finalmente riacquisire la dignità perduta esultando per i gol di Marquinho e Thereau.
Qualcuno consoli Mister Franco e salvi Heurtaux e Montolivo dalle sue gastime! L'esito della 34^ giornata, con il LunaRossi in grande spolvero e capace di racimolare 81,5 punti grazie alle reti di Candreva (doppietta), Balotelli (gol e assist) e Immobile (20^ marcatura stagionale), ha ingigantito la disperazione e i rimpianti di Gero per l'ennesima stagione buttata via e conclusasi in modo beffardo con l'eliminazione dal Torneo di Clausura e dalla Monserrato League. Quella di domenica scorsa è stata però una resurrezione a scoppio ritardato su cui pesa indubbiamente la sfiga, o se preferite la totale assenza di culo, che da anni perseguita la squadra rossonera. Ma anche il frutto di una strategia di mercato scriteriata che gli innesti di Jonathan, Alvarez, Candreva e Immobile hanno raddrizzato solo in parte dopo un girone d'andata semplicemente disastroso.
Morto FC in fuga verso la vittoria. Mariale qualificato per la semifinale del Torneo di Clausura e per i play-off di Monserrato League. Athletic MCN in semifinale di Clausura, ma fuori dalla Monserrato League. Urusà e New Team beffate ed eliminate dal Torneo di Clausura. LunaRossi fuori anche dalla Monserrato League! Giusti o sbagliati che siano, esaltanti o deprimenti che siano, i verdetti che riassumono i temi caldi del rush finale lasciano poco spazio alle obiezioni e alle lacrime di coccodrillo. Tanto c'ha ragione chi fa gol! - come recitava la celebre sigla di Goleada su TMC. Ecco perchè dietro il discusso hashtag lanciato da Ciccio #matantovinceilmorto si nasconde una scomoda verità. Quello che tutti pensano e temono: Da Costa dirlo, ma solo Peppe Affanno può perdere uno Scudetto praticamente vinto a suon di gol (76 messi a segno e ben 28 lasciati per strada), potendo contare nelle ultime cinque giornate su un attacco atomico formato da Higuain (tripletta), Toni (17^ rete stagionale) e Llorente (tre gol nelle ultime due partite).
A sei giornate dalla fine del Campionato anche la Lega ERP si prepara a vivere le ultime grandi emozioni della stagione. Non pare vero che sia trascorso tutto questo tempo e il ricordo dell'asta di agosto, così lontano eppure così vicino, è ancora vivo. Un giorno pieno di euforia, speranza e sogni di gloria, vissuto tra siparietti divertenti e momenti di grande tensione. Indimenticabile, ad esempio, la trattativa miserabile a rilanci da un milione tra Pino e il Cummenda nel contendersi Er Tendina Gervinho. Ma si sa, quando restano pochi spiccioli a fare la differenza sono i dettagli e le intuizioni fortunate. Con sei fantamilioni Marco portò a casa uno dei giocatori rivelazione della stagione 2013-14, gioendo in modo incontenibile manco avesse acquistato CR7! Sembrò una reazione eccessiva, ma pochi minuti dopo l'allenatore della Swarovski fu ancora più chiaro: Ho uno squadrone, se non vinco quest'anno, non vincerò mai più! Alcuni risero ingenuamente, altri pensarono si trattasse di un'esagerazione, addirittura di una bestemmia.
La notizia era nell'aria da qualche settimana, ma dopo gli 84 punti di domenica scorsa è arrivata l'ufficialità: il Dottore si candida alla vittoria finale. Non necessariamente la vittoria dello Scudetto, che manca dalla stagione 1998-99, ma la conquista di almeno un trofeo che sarebbe il giusto e meritato riconoscimento alla scalata in classifica, certificata da sondaggisti indipendenti ed (e)sperti di vecchia data. Strano partito quest'Athletic MCN: classico movimento dal basso (penultimo a -75 punti dalla vetta tre mesi fa) pronto a battersi contro la casta e i crasti (Oronzo Calò, Ramino e l'Ingegnere scavalcati in un colpo solo) pur di cambiare le regole del gioco e il sistema politico-clientelare che da anni condiziona il Fantasperti. La ricetta programmatica di Peppe è semplice ed efficace: affidarsi a un guru tipo Casaleggio (Alessio) e puntare su una squadra di giovani ambiziosi (Destro e Cuadrado), vecchi senatori (Buffon, Kakà e Marchisio) ed extracomunitari venuti in Italia per lavorare onestamente (Gervinho, autore del nono assist stagionale).
Forse si stava meglio quando si stava peggio! Quando lo Spamicello ci regalava nomi del calibro di Britos, Aronica, Saudati e Reginaldo, scovati con occhio lungo fra i fogli rosa di una Gazzetta stropicciata. Altri tempi, altra Serie A e altri giocatori di livello ripescabili tra gli svincolati a fine stagione. L'ultima sessione del calciomercato 2013-14 si chiude, invece, tra colpi a salve e chiamate imbarazzanti. Più che un'asta di riparazione, il mercato del pesce o del bestiame. Ben trentaquattro nuovi innesti e altrettante cessioni che difficilmente sposteranno gli equilibri, ma che dovrebbero garantire voti indispensabili quando impazzerà il turnover.
Scherza con i santi, ma minchia cacata nenti! Ci sono voluti ben sette mesi per far carburare la macchina infernale messa a punto dal faccendiere Alessio in un caldo pomeriggio d'agosto, ma alla fine l'Athletic MCN non ha disatteso le aspettative, dimostrandosi squadra cazzuta e temibile. Merito delle amorevoli cure del Dottore capace di debellare pericolosi virus (Keko) e batteri (Zielinski) che infettavano la rosa, senza mai perdersi d'animo anche quando gli infortuni a catena (Zuniga, Marchisio, Klose, Balzaretti, Cuadrado, Eder e Strootman) mettevano fuori gioco i migliori elementi a disposizione. Non deve stupire quindi che aprile si apra nel segno di Peppe Kung e della squadra rivelazione del girone di ritorno. Una formazione rinata grazie al cuore di Kakà, alla velocità di Gervinho, alla classe di Hernanes e al killer instinct di Destro e Klose. Un gruppo finalmente pronto per ambire al podio, alla Fantasperti Golosino Cup e persino allo Scudetto.